lunedì 10 ottobre 2011

Castagne come vita

Ieri ho fatto una cosa bellissima: mi sono ricongiunta con la natura.
Ok, lo devo dire, non ero mai stata a raccogliere le castagne, nonostante le mie origini.
A dirla tutta, non sono mai stata a raccogliere niente in posti che siano prati, boschi, sterpaglie, etc.
Ad oggi mi era capitato di raccogliere pignettine con Lore a Castiglione della Pescaia, conchigliette a Porto San Paolo e sassi ai parchi giochi, sempre per la tendenza di mio nipote mastro-Lore a dover raccogliere cose e spostarle da un punto A a un punto B del suo piccolo grande mondo.
Niente mai che prevedesse una ricerca dettagliata e minuta, determinata da uno scopo, e causata da una sfida lanciatami sabato sera dalle componenti della mia famiglia, che non credevano potessi davvero farlo e per questo cercavano di tentarmi nel desistere dall'impresa inventandosi cose allucinanti -dal "non sai neanche come vestirti, dove andare", al "ci saranno in giro i cacciatori, quei boschi li sono di proprietà privata, se ti vedono te le sequestrano" - . Sequestro di castagne. Bah.

Quindi ieri, appena dopo pranzo andiamo, io e la Cips, dotate di tuta, scarpe tennis e sacchetto biodegradabile (...), e bastano 15 passi nel bosco per capire di avere sbagliato tutto: qui mi sento di dare qualche consiglio pratico ai neofiti del genere, niente pantaloni che possano essere trapassati da rami e spine, niente scarpe che facciano scivolare nel terriccio, e niente sacchetto bio se devi raccogliere i ricci mezzi aperti e spinosissimi (direte, sono ricci... va da sè).
Purtroppo nessuno mi aveva avvisato, neanche le mie parenti che facevano le donne di montagna navigate, quindi non mi sono sentita in difetto. Sbagliare per imparare. A dire la verità io pensavo di trovarle già tutte sgusciate le castagne, ma qui si entra in un territorio ancora più minato.

Procediamo. Facciamo un'oretta a camminare in salita, ispezionare radici di albero che non conosco, imparo che c'è una pianta che segna il nord, dice la Cips, ma non mi ricordo già più come si chiama, il mio spirito montanino si è esaurito nel giro di 18 ore. Momenti di pura estasi quando troviamo quelle sgusciate, di un bel marrone castagna appunto, lucide, belle cicciotte e lisce, ci smontiamo quando dalla posizione di cocorinha crediamo di averne trovata una del tipo come-te-nessuno-mai, e invece la giriamo e il buco sulla pancia ci riporta alla prossima radice di albero.
Capitolo ricci: abbandoniamo quelli chiusi e raccogliamo quelli mezzi aperti da cui si scorge il colore della castagna che contengono, e finiscono tutti nel sacchetto bio, pungendomi le gambe a ogni passo. In questo preciso istante realizzo di aver cannato completamente sulla scelta del contenitore.
Segno l'appunto in testa, perchè sapete, i post del blog ti girano in testa a sprazzi, sono come input che vanno conservati e poi messi insieme. Sono ricci che vanno messi nel sacchetto e poi aperti a casa, e solo lì decidi quali castagne terrai.
ricci come post, castagne come vita.
ne raccogli un pò, li porti a casa, li sgusci con un cacciavite piatto e scopri che dentro a volte ci sono tre castagne, non una sola. Le controlli, cerchi i buchi, a volte trovi i vermi. Li elimini inconsciamente tra i brividi e la pelle d'oca.
A volte indugi su qualche buco che non sembra profondo, la lasci lì un attimo, in attesa di giudizio.
Quando hai finito con le altre, torni sui mezzi buchi, no, sono proprio buchi, meglio non rischiare. E le butti via.
Castagne come le persone che incontri, ricerca attenta e scrupolosa di qualcosa di buono. Scoperta che il buono si nasconde oltre i buchi. e sono tanti. Quanto c'è nella natura che ritroviamo dentro le nostre vite, e spesso neanche ce lo immaginiamo.

Comunque ho deciso. L'anno prossimo ci andrò un pò prima, a raccogliere quelle già sgusciate. Sbagliare per imparare.

1 commento:

  1. Apprezzo davvero tantissimo il tuo abbigliamento, il tuo sacchetto, la tua dolce compagnia "pro-castagne".
    Ma la dura realtà va oltre ciò che hai poeticamente descritto, mio love: le castagne che hai raccolto facevano letteralmente c-a-c-a-r-e.
    L'ho detto.
    Ciao
    A

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