Quando vado al mio paese natale, provo sempre tantissime sensazioni contrastanti, testa e cuore si mischiano in una purea di sentimenti che presi uno a uno non collimerebbero mai.
Lì, nel purè, a selvino, ci stanno tutti insieme appassionatamente.
Provo a dividerli nel classico gioie e dolori, pregi e difetti, bianco e nero (che il nero, poi, è sempre così nero?).
Dolori, Difetti, Nero:
1. parlare con persone che conoscono meglio di te le tue vicissitudini familiari;
2. scoprire nuove vicissitudini familiari di cui non eri a conoscenza;
3. spiegare ogni volta che LA MALPENSA non è a Milano, quindi "allora tu sei ancora lì a Milano all'aeroporto" boooooooooop domanda respinta. celare il nervoso. spiegare che Malpensa è in provincia di Varese. pregasi aggiornare mappe degli spostamenti degli emigrati, thanks;
4. ascoltare gli aggiornamenti di status delle relazioni sentimentali del paese-barra necrologi-barra aperturachiusura nuovi negozi, e non riuscire a collegare i nomi alle facce, perchè ormai non conosco più nessuno;
5. incontrare i miei ex compagni di classe e sapere che si ritrovano a una cena di classe tutti gli anni. a mia insaputa;
6. farsi delle domande a proposito del punto 5, trovare la risposta sbagliata in mezzo a quelle giuste; sentirsi estranea a casa tua;
7. rispettare i ritmi alimentari di casa Annagi;
8. sorbirmi minuti interi di coreografie su canzoni pop di mia sorella dodicenne;
9. dover abbandonare il divano per lasciare giocare alla wii mia sorella dodicenne e le sue amichette. carine...
10. guardare un film con Annagi su mysky, lei si addormenta e quando si risveglia via di rewind dal punto in cui ha perso il resto; durata media del tutto 4 ore;
11. ciclisti in doppia fila sulla strada di nembro.
12. piangere lacrime in uno spazio che va dal balcone dal quale mi salutano con sorrisi e guaiti, fino esattamente al tornante dopo la discarica; se c'è la canzone giusta invece, si prosegue con lacrime fino al Pianì.
Gioie, Pregi, Bianco:
1. sorridere davanti a città alta, in autostrada; qualsiasi canzone stia passando alla radio, sembra sempre quella giusta;
2. esaltarsi sulla strada di nembro quando uno che va piano gira per Lonno;
3. sempre esaltarsi, sempre sulla strada di nembro, quando uno che va piano conosce la regola dell'accosto per farti passare;
4. sentirsi uno di lì, sulla strada di nembro, quando vai più piano di un altro e procedi con la regola dell'accosto; imprecare se non ti ringrazia con quattrofrecce e/o clacsonata.
5. farsi segnare la spesa sul quaderno, il nome di riferimento, qui in provincia di Bergamo, è sempre il tuo lavoro (la-Anna-della-Posta) o la contrada di provenienza (il-Lino-dei-Tunù);
6. farmi inondare di pianti dal Bigni, di riccioli dalla Cips. di sguardo tenero di mamma da Annagi. di sorriso complice della Rotter;
7. cucinare qualcosa che loro non mangiano mai;
8. andare a far la spesa e venire riconosciuta, anche da chi credevo non sapesse neanche della mia esistenza;
9. ripensare alla vita che avrei avuto se fossi rimasta qui;
10. mettere il punto precedente nella sezione gioie/pregi/bianco, perchè so che non sarebbe mai (ba)stato per me. quindi va bene ripensarci, perchè vuol dire che non è andata così;
11. punzecchiare mia nonna e vederla ridere, sentirmi chiedere ogni volta "ettroat ol murùs"; assolvere ai miei doveri di prima nipote finta praticante nel portarla agli eventi cerimoniosi del paese (cimitero, funerali, processioni) e/o spese irrinunciabili nei punti caldi del suo shopping: farmacia e banèla.
12. rivedere i miei amici di una vita (che non sono quelli del punto 5 del paragrafo precedente, ne avevo anche altri di amici), qualche ex, e sentire che niente è comunque cambiato, che abbiamo solo preso strade diverse.
Non so se ho scelto 12 punti per paragrafo perchè non volevo avvantaggiare una parte rispetto a un'altra, o darvi un'idea soggettiva di questo piccolo mondo antico che è anche mio, nonostante tutto e sopra-tutto.
Forse in fondo non so scegliere, perchè questo è il posto dove sono nata, cresciuta, dove sono stata delusa e innamorata per la prima volta, dove ho sviluppato il sentimento di ribellione che mi ha permesso di decidere di lasciarlo, questo posto che amo e odio insieme. e quindi non posso neanche rinnegarlo. Non voglio.
E' casa mia, è da dove vengo, e ne sono orgogliosa. Niente di ciò che ho adesso sarebbe, se non arrivassi da qui.
Quindi Selvino, per me tu sei un pò come il pesce, dopo 3 giorni puzzi.
Però te lo dico ridendo, con l'amore più tenero che ho sul fondo della parola "puzzi," perchè poi da te ci ritorno sempre, perchè sei un pezzo imprescindibile e irrinunciabile di me.
E Selvino, con tutti quelli che contano veramente per te, sarà sempre un porto sicuro dove tornare per poi ripartire verso nuovi orizzonti...
RispondiEliminalacrime dolci, insieme ai sorrisi complici.
RispondiEliminaquanto emerge di una famiglia in così poche righe, quanto mi riconosco nelle tue parole.
<3 your sisterotter
..."la casa del cuore"...il luogo dove ci si sente assolutamente liberi o totalmente soffocati...il rifugio dove vuoi sempre tornare ed il porto da dove non vedi l'ora di ripartire...l'inizio e la fine insieme...
RispondiEliminaDaniela.
ti amo e ti odio cara Selvino...quanto mi ci ritrovo nelle tue parole! io di strada non ne ho fatta molta, ma quel tanto che basta per apprezzarla da lontano, sentire che è Casa, e tornarci volentieri, qualche volta, ed essere felice di essere andata via.
RispondiEliminaUn bacio, Francy