mercoledì 29 giugno 2011

"troppo tempo"

quasi 2 mesi di silenzio ormai, anzi più di 2 mesi dal mio ultimo post. un pò è per pigrizia (l'avevo detto all'inizio), un pò perchè a volte ho talmente tante cose in testa che non riesco a riordinarle e dividerle per scaffali, e allora tutto si mischia, non distingui quali sentimenti provi per cosa, un attimo credi di vivere una cosa e l'attimo dopo il contrario della stessa.
questo è stato il mio stato d'animo fino ad ora, da parecchio tempo direi. A. direbbe "troppo tempo".
oggi mi sento di dire che un pò mi sento cambiata, sarà che i 30 anni che stanno per arrivarmi addosso mi fanno sentire più saggia, più riflessiva, meno critica, meno, più, meno, più. 
Oggi so che la mia vita è sicuramente segnata dal destino che più volte mi ha messo davanti cose che erano fatte per stare lì, e per arrivare qui.
Ma so anche che oggi la mia vita deve fare i conti con quello che voglio io, che cerco io, che costruisco io.

oggi faccio i conti con i miei 30 anni che stanno per arrivare, con quello che ho fatto e quello che non ho fatto.
con le persone che ho incontrato, con quelle che mi hanno tagliato il cuore e con quelle che me l'hanno ricucito, quelle che me l'hanno saccheggiato e quelle che l'hanno riempito fino a traboccare.
con i viaggi incredibili che ho fatto, e quelli che non ho fatto per paura, quelli che non farò più e quelli che rifarei mille volte ancora.
con la musica che ho imparato ad ascoltare e quella che ho lasciato con la scusa della pausa di riflessione, quella che ho ripreso e quella che ho abbandonato per sempre.

insomma, mi sento di averli riempiti questi 30 anni di vita, bene o male, mi sento di averli vissuti, soprattutto di averli vissuti come volevo io.
ma tra le cose che non avevo mai fatto c'era qualcosa che mi mancava, sentirmi parte di qualcosa che si spende per gli altri, sentirmi parte di una relazione di solidarietà che non si accomuna all'amicizia, nè alla conoscenza, è proprio un darsi diverso, sono idee nuove che arieggiano in testa, esperienze che ti aprono altre mille porte a cui mai avresti avuto accesso, è una nuova scoperta di sè, quasi sorprendente.
Ecco io oggi sto con Emergency, e questo mi fa sentire viva. Mi fa sentire parte di una cosa grande, grande nella sua umanità e nello spirito che mette nelle parole che usa ai convegni e insieme nell'allestire un banchetto ad una manifestazione.
stare con Emergency è come tornare nelle sensazioni che ho abitato durante i viaggi che mi hanno messo di fronte ai problemi veri di questo strano mondo che sembra fatto di altro, e che mi hanno cambiata per sempre.
e tutto questo mi fa sentire davvero onorata di farne parte.