giovedì 21 aprile 2011

Aprile, 27.

questo è un mese speciale, per me.
tra qualche giorno mio nipote Lore compirà il suo primo anno di vita, avrà la sua prima festa di compleanno e comincerà la girandola degli anni che passano e volano via come palloncini nell'aria.
quando un anno fa aspettavamo, insieme alla sua mamma nonchè mia migliore amica (si è sempre lei, quella con la A), che arrivasse, mai avrei immaginato un anno così pieno di tutto come quello che poi è stato.
non darò in pasto al web nessuno dei ricordi indelebili che pulsano nella mia mente e che poi si trascinano nel cuore ogni volta che penso ad ognuno dei momenti che ho vissuto con lui, o per lui, o grazie a lui.
Ne custodisco con gelosia e amore ogni minimo particolare, spesso mi capita di tracciare nella mia parte razionale del cervello ogni minuto della notte in cui è nato e che mi ha sconvolto la parte sinistra, per non rischiare di perderne mai un pezzo, per poterne sorridere ogni volta che mi andrà, di quello che è stato un giorno bellissimo in tutta la mia vita.
solo chi ha provato un'emozione simile sa di cosa sto parlando.
E tu, lettore casuale del mio blog, se ci sei e ridi delle mie parole smielate, è perchè non sai niente dell'amore, di cosa significa aver visto un bambino due ore dopo che è nato guardarti con gli occhi spalancati, come se sapesse tutto della vita, delle cose, delle ultime ore, e ritrovarlo oggi a correre nel prato con le braccia allargate per stare in equilibrio, e la faccia affondata in un sorriso che ti scioglie il sangue nelle vene, fiero e orgoglioso di esserci, consapevole di avere il coraggio di andare oltre il sicuro, di essere lì, in piedi nel prato, in una perfetta idea di libertà.
Lore, non avrei saputo augurarti di meglio per il tuo Primo Compleanno, c'è chi la rincorre per tutta la vita.
E c'è chi ce l'ha addosso, come te.
Inizio a fantasticare. Ti immagino tra 20 anni, cercare un post su di te su un blog; ti immagino mentre lo trovi, e ti immagino che ne so, che mi scrivi un sms con scritto, SFI-GA-TA. E io sorriderò, e ti amerò come oggi.
Nel frattempo, Buon Compleanno piccolo nuddi di bellezza.

lunedì 18 aprile 2011

tempo di corsa

bene, da oggi lo dico, si apre la stagione della corsa. Ora non è dato di sapere se e quanto durerà, ma ogni anno arriva la stagione dello "sport" e quest'anno la disciplina scelta è proprio lei. Dopo vecchi, ma vecchi amarcord di tennis e numero 1 corso di aerobica, dopo anni di capoeira, un excursus nella fit-boxe e qualche sessione di nuoto, quest'anno si prova con la corsa.
Quella che ti fa venire subito il mal di milza, quella che ti fa sudare nei punti più fastidiosi del corpo, tipo la pancia, il collo, l'incavo delle braccia.
In più correre mi fa sentire sempre in soggezione, perchè mi sento esposta, prima di tutto per la mise. Quest'anno ho scelto leggings e maglia bianca, in un stile tutina che mi accompagna da tempi non sospetti dell'unico vero sport che ho praticato con amore e passione, ma che forse proprio per queste ragioni non considero tale, o almeno non solo, la capoeira.
Comunque, dicevo, in soggezione. Mi espongo in qualcosa di non piacevole, quindi le mie espressioni facciali si modificano fino quasi al deterioramento. Come tutte le cose che non mi piace fare, quando la faccio, sembra sempre che duri un'eternità, sembra infinita e la vivo male. Ma male che me ne pento e non vedo l'ora di essere a casa. Non so mai dove tenere le braccia, se tenerle quadrate a robottino come gli esperti o lasciarle giù leggermente inclinate. Poi mi sento sempre la testa che mi pulsa come se dovesse esplodere.
Per fortuna non vado da sola perchè se no monta anche l'ingombro mentale di cosa fare mentre corri, l'ipod è scomodo, balla di qua e di là come un insetto impazzito, e poi, bisogna salutare quelli che incontri come in montagna? o fai finta di non vederti? Poi magari ti sforzi di pensare a qualcosa e non riesci a pensare a niente, pensi solo che vorresti fermarti accasciarti sul muretto e ricominciare passeggiando. Invece dai, se corri con qualcuno non hai nessuna di queste incombenze sociali.

Certo, leggendo ci si chiede cosa ci vado a fare che mi fa schifo.
Punto 1 è economico
Punto 2 mi sono fatta convincere dallo slogan "l'unico modo per buttar giù la pancia è correre" che mi insegue da tempi immemori
Punto 3 sabato mattina ho fatto una camminata lunghissima e stamattina avevo ancora dolore ai muscoli. E non ho ancora 30 anni.

Quindi direi, va da sè. Tempo di correre, metafora perfetta di ciò che dovrei fare oggi. Chissà che non mi aiuti. Che la corsa mi aiuti e mi sostenga, e mi riporti sana e salva davanti a un bel piatto di pasta che si, mi farà sentire davvero VIVA.