martedì 6 settembre 2011

Happy (Summer) Ending

bene, sono tornata, back to chenometidò. riprendo in mano il mio piccolo spazio di web dopo un'estate fatta di spra(u)zzi di mare, anniversari di nascita (mio) importanti e distruttivi, nuove esperienze umane e umanitarie, e qualche spruzzo di mare anche ora, in stile happy ending di quest'estate che viene e va a seconda dei nuvoloni che solcano questo cielo di gallarate.
sono appena stata in vacanza con mio nipote Lore, che non è  mio nipote di sange ma di cuore, e quindi comunque nipote è, ho passato una delle settimane più intense, faticose, e gratificanti della mia vita.
vi faccio qualche esempio per darvi un'idea di cosa parlo.
sveglia ore 07.30 (orario sconosciuto anche nella mia dimensione lavorativa, e vi ho detto tutto), la mia giornata comincia con l' interrogare uno gnomo di un anno e 4 mesi sul suo bisogno o meno di rilasciare escrementi mattutini, corriamo estasiati verso il vasino (si, è avanti, la fa già nel vasino, sorry per tutti gli altri), come se fossimo davanti l'entrata di gardaland, ecco il tono e l'esaltazione è quello, per poi sentirmi prendere in giro dal suddetto gnomo che dice che si ne ha bisogno, e invece è solo una scusa per scendere dal passeggino per fare altro, lavorare con le costruzioni, spostare cuscini del divano da una parte all'altra della casa che ci ospitava, andare ad aprire l'acqua del bidè o buttare per terra qualsiasi cosa che stia ad un altezza superiore ai 50cm.
tutto questo avviene dalle 07.30 alle 09.30, orario in cui si esce, direzione spiaggia.
arriviamo alla spiaggia, e lì comincia  la maratona tra telo mare e bagnasciuga, prendi l'innaffiatoio vai al mare riempilo d'acqua riportalo indietro, versa il contenuto nel secchiello e riparte il giro, non si salta mai un turno, non si resta fermi sulla casella telo mare per più di 2 secondi. verso le 11 si avvicina l'atteso e odiato (potete capire da soli a chi appartengono questi sentimenti) momento-nanna, e li sappiamo che non durerà, sfoderiamo la modalità carpe diem e cerchiamo di fare in 1 ora quello che la gente intorno a noi fa in 3.
Li odiamo. sono abbronzati, rilassati, spalmati sul telo mare senza un granello di sabbia sopra, fanno il bagno senza esaltazioni e senza conte unooo-dueee-treeee più tuffo finale -il tutto rigorosamente in repeat-. Non riordinano giochi, non sciaquano costumi, non si preoccupano di creare ombra inesistente nel territorio gallurese.
e invece per noi sono solo le 11. il fuso orario del nostro cervello va a +10h, vorremmo essere già lì.
ore 12, si rientra a casa per pranzo, Lore in attesa di doccetta ne fa una diretta sulle mie gambe, poi si dedica ai lavori lasciati indietro dalla mattina (vedi sopra) in attesa della pappa. inventiamo giochi inesistenti per intrattenerlo mentre mangiamo noi, anzi già che ci sono vorrei spendere delle parole di gratitudine per il signor esselunga che ha inventato le carte disney in omaggio ogni 10€ di spesa, noi le utilizziamo per far passare il tempo e gli pinziamo sopra delle mollette da bucato, sempre perchè mastro Lore deve lavorare.
siccome è troppo presto per dormire (per lui) allestiamo la piscina in veranda, e lì parte la girandola dentro e fuori dalla piscinetta, Lore ci dà ordini di dove ci dobbiamo mettere, e che tipo di lavori dobbiamo fare per lui. siamo ridotte in schiavitù da un esemplare di maschio, e il fatto che abbia solo 1 anno e 4 mesi e una faccia da mangiare e due occhi che sembrano biglie color verdone rende tutto più difficile. impossibile resistere.
ore 16, dopo la merenda, arriva il secondo momento più atteso della giornata, il riposino pomeridiano, condito da interminabili camminate in circa 1 mq avanti e indietro nell'unica veranda all'ombra della casa; le piante dei piedi iniziano a diventare insensibili, il processo di decadimento comincia verso quest'ora, il fuso orario passa a +5h, manca poco, e la giornata può finire. forse. forse moriremo subito dopo. ma saremo acculturate, perchè noi conosciamo a memoria tutti i protagonisti di Up, di Cars, di Nemo, sappiamo come fanno tutti gli animali, conosciamo canzoni che farebbero invidia al più esperto critico musicale di musica alternativa. altro che post-rock, qui si torna indietro a tempi dimenticati e dimenticabili di quando Mariele Ventre dirigeva l'Antoniano.
finita la cena, giretto finale con annesso addormentamento. spingo il passeggino con la schiena piegata, , e vi assicuro che non è un modo figurato di esprimermi, sembra che spingo una carriola da 150kg. siamo devastate, non abbiamo le forze per fare nient'altro, non abbiamo avuto forze per comprarci niente, di andare a bere una birra in giro, di toglierci pantaloncini e canotta per metterci un vestito, ma cosa li abbiamo portati a fare? "meno male che non abbiamo portato i tacchi".

il giorno della partenza siamo sfinite, allo stremo delle forze e dei vari entusiasmi per esperienze di vasini, eccitazioni per la vista del mare, esulti nei tuffi, non ne possiamo più. poi, come se fosse un segno, ci accorgiamo di una cosa.
vediamo Lore davanti al vetro riflesso della finestra, si fa le linguacce da solo, ride, si è scoperto allo specchio, completamente ignaro della nostra attenzione su di lui.
Questa immagine mi ha riempito il corpo della forza che non avevo più, mi ha resa felice nel vederlo crescere, così avanti, così sempre più grande, e orgogliosa di averlo vissuto in questi giorni distruttivi ma cosi belli. con il taaaaooo sjjjjia del mattino, con i suoi TI'-TI' e i suoi NONONONONO, con i suoi ordini e i suoi sorrisi inarrivabili, la sua energia infinita e la sua dolcezza di piccolo bambino della mia grande amica.

Quante volte ce lo siamo dette amica mia, durante questa settimana, abbiamo fatto tante vacanze insieme, tutte così diverse da questa, siamo passate dai massaggi thai in spiaggia al divieto assoluto dell'utilizzo del telo mare, dal relax del morro alla frenesia sarda, da esperienze live con animali africani a quelle solo raccontate dai libri per bambini.
e ti dico, le ho amate allo stesso modo, e anzi ora di più, perchè vivere con mio nipote è l'esperienza più intensa, più fisica e insieme più mentale che abbia mai avuto.

Amo il tempo che passiamo insieme, amo questo tempo che mi è stato regalato da quando ti conosco, e voglio che non finisca mai. fosse anche con un fuso orario che si sposta impazzito ad ogni momento della giornata.
non esiste tempo e non esiste spazio, non per noi, che lo sappiamo vivere, e apprezzare, anche quando ci distrugge.

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