Scusate, ho un attimo il blocco dello scrittore.
Una bozza era salvata sulla parola punching-ball. Perchè un giorno mi sono fissata con questa parola, che io pronunciavo pungiboll e pensavo si scrivesse pungiball. ed è andata così: l'ho letta su twitter da non mi ricordo chi e mi è entrata in testa, mi succedeva anche da piccola, ripetevo una parola che mi suonava strana forse 30 volte e alla fine mi rendevo conto di averla spogliata del suo significato originale, era diventato altro. Un'altra parola, sconosciuta.
In un secondo mi sono resa conto di avere sempre pronunciato questa parola storpiandola, mi sono sentita una neofita delle parole inglesi utilizzate nella lingua italiana. Il secondo pensiero è stato, "sicuramente la maggior parte della gente non lo sa". Quindi mi era venuta questa cosa di scriverci un post, ma poi è rimasto lì. E lo scarso interesse che sento aleggiare nei vostri occhi leggenti in questo momento ne è la conferma.
Ok andiamo al secondo, di post mancato: sul gratta e vinci. Questo mi piaceva, l'avevo articolato bene, ma non mi convinceva, era bello pregno ma quando mi ritrovo a rileggere più di una volta un mezzo post vuol dire che non gira, e quindi meglio lasciarlo perdere. Lasciamolo in bozze, forse arriverà un post vero a salvare questi post mancati e toglierli dall'imbarazzo della noia in un sapiente pot-pourri di bozze assemblate.
Per farla breve, era una specie di testamento post vincita al gratta-e-vinci, facevo l'elenco di quanto e a chi avrei dato parte della vincita milionaria,stimata in un equo 50 milioni di euro. Solo che in finale di post rivelavo -once again, ma ripeto, è il mio segno che è disegnato così- la mia tendenza al sogno impossibile. Perchè io non ho mai giocato al gratta e vinci, non ho idea di come sistemare la schedina del lotto, ignoro le strategie dei "ritardatari" e dei "sistemi". Per me queste parole appartengono semplicemente ad altre sfere della vita, però amo fantasticare sul donare soldi che non ho.
E terzo, era il post mancato sulla verità. Perchè diciamolo, già dal titolo, sembrava abbastanza pesante. E mi annoiavo io a scriverlo, tanto che non è arrivato neanche alla seconda riga.
Sarebbe dovuto durare un 3 pagine di foglio protocollo, il tema d'attualità dell'esame di maturità di italiano, inserimenti filosofici, esempi di vita vissuta e citazioni letterarie, tra cui la mia preferita, che sta nel libro dei libri, Shantaram.
Il vero post è quello che ti si spara di getto, quello che le parole non ti si fermano a metà lingua, dove senti le dita spalmarsi sulla tastiera come su un pianoforte verticale quando avevo 7 anni.
Ci suono parole che a volte non vengono capite, che a volte non sono conosciute o non volute. Altre fanno sorridere, commuovere, pensare. Beh, wtf, come si dice.
A me far sbandare le dita qua e là mi piace, mi piace il tic accelerato dei tasti piccoli del portatile, come quando ci scrivevo le mail incazzose del lavoro, mi piace vedere due righe diventare trenta, e mi piace rileggere alla fine, una volta, correggere le virgole, togliere qualche punto di troppo, lasciare l'essenziale.
Uno stile di vita, e di verità. il mio.
"esiste una verità più profonda dell'esperienza, che sta al di là di ciò che vediamo, persino di ciò che sentiamo. E' una categoria di verità che separa ciò che è profondo da ciò che è soltanto razionale: la verità della percezione. Di solito questa categoria di verità ci fa sentire inermi, e capita che il prezzo da pagare per conoscerla, come il prezzo da pagare per conoscere l'amore, sia più alto di ciò che i nostri cuori sono in grado di tollerare. Non sempre la verità ci aiuta ad amare il mondo, ma senza dubbio c'impedisce di odiarlo."